
Le millenarie civiltà dell’Italia e della Cina hanno legami da epoche remote lungo la “Via della Seta” e i racconti di viaggiatori e mercanti, fin dal Medioevo, sono fonti fondamentali per la conoscenza storica dello spazio euroasiatico e della Cina in particolare.
Inoltre la tradizione di cartografi italiani – dal Mappamondo di Fra Mauro, al Planisfero di Matteo Ricci e alle carte del Tibet di Ippolito Desideri – costituisce una fonte fondamentale per la rappresentazione storica dello spazio geografico della Cina.
L’Accademia dei Georgofili e l’Osservatorio Ximeniano conservano nelle proprie Biblioteche storiche preziosi volumi tra XVIII e XIX secolo che offrono ampie descrizioni dei territori, degli usi e dei costumi di quelle terre lontane ma percorse da secoli lungo la “Via della Seta”.
Particolare attenzione era rivolta dai Georgofili alle coltivazioni praticate, alle tecniche e ai saperi agricoli. Attraverso questi scambi di notizie è possibile rinnovare il contributo della storia per l’incontro di civiltà.
L’esposizione rimane aperta fino a venerdì 11 ottobre, il pomeriggio dalle 15 alle 18, con ingresso libero; sarà inoltre arricchita da tavole realizzate dagli allievi del Corso di Laurea Magistrale di Architettura del Paesaggio dell’Università di Firenze.
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